Il discorso di fine anno del Presidente

…dalla regia mi ricordano che è consuetudine che il presidente a fine anno faccia il suo discorso e siccome non mi piace rompere le tradizioni, eccomi qui!

Un abbraccio ed un saluto a tutte le associate e a tutti gli associati dell’Ordine delle Lame Scaligere!

E’ un grandissimo onore trovarmi qui, in qualità di Presidente, a riepilogare l’anno che si conclude.
Vorrei spendere come mie prime parole di questo discorso un sentito ringraziamento al consiglio Direttivo per il loro instancabile lavoro, il più delle volte dietro le quinte, che consente a questa bellissima associazione di continuare a crescere e a migliorarsi.

Negli anni scorsi si è creata la consuetudine di definire con un aggettivo l’anno in chiusura e non sarò certo io a rompere la tradizione. Dopo un’attenta riflessione, lunghe notti insonni e interminabili pause caffé investite nel processo, posso finalmente definire questo 2018 come l’anno dell’apertura.
Come Direttivo, abbiamo seguito il trend degli scorsi anni proseguendo il cammino che ci si era prefissati, cercando di far uscire gli associati dall’hortus conclusus dell’associazione per far conoscere loro le realtà sportive e rievocative, nazionali ed internazionali che aspettano solo di essere conosciute e scoperte.

Iniziando dal ramo schermistico, in primo luogo ci tengo a sottolineare la mia soddisfazione e il mio orgoglio nel vedere un numero sempre crescente di nostri atleti che partecipano ai tornei proposti, mettendosi in gioco e misurandosi con altri atleti provenienti da altre realtà.
Come presidente sono davvero fiero di questi numeri, perché ogni atleta che portiamo fuori dalle mura della palestra è una atleta che può conoscere e confrontarsi con la realtà schermistica nazionale e internazionale portandosi a casa un bagaglio culturale e schermistico sempre più ricco che può condividere con il resto dell’associazione una volta tornato a casa.
Ovviamente non può esserci apertura senza confronto e, a parer mio, il confronto maturato nel reciproco rispetto, è proprio la base su cui si deve basare la Scherma Storica. Infatti l’atleta sarà in grado di maturare e migliorarsi sotto ogni aspetto solo nel momento in cui sarà capace di mettere in discussione le sue conoscenze attraverso un sano confronto.

In secondo luogo, sono molto contento di un’altra grande novità di questo 2018: la collaborazione con Andrea Cestaro e l’Accademia Cangrande. Il loro contributo si è tradotto non solo nell’introduzione del corso dedicato alla scherma rinascimentale, ma anche all’ingresso di un nuovo istruttore che ha innescato un’apertura, questa volta verso l’interno, che porta nuovi stimoli, nuovi contenuti e nuovi approcci alla disciplina schermistica.
Alla luce di questa collaborazione che si sta rivelando, giorno dopo giorno, sempre più proficua non posso che augurarmi di tutto cuore che possa continuare, crescere e maturare nei prossimi anni.

Un altro elemento innovativo, introdotto con il nuovo anno schermistico, è costituito dall’introduzione del corso di sciabola da terreno. 
L’uso di un’arma così diversa e distante temporalmente dalle armi a cui eravamo abituati ci sta entusiasmando e mettendo alla prova dimostrandoci che un buon schermidore, oltre ad essere un buon atleta, deve sapersi adattare a qualsiasi arma abbia in mano.

D’altro canto, nel ramo rievocativo, questo 2018 si può definire l’anno dell’apertura perché non solo ci siamo aperti a nuovi eventi sul territorio nazionale, ma ci siamo aperti ancora di più allo scenario europeo partecipando, lo scorso luglio, al festival medievale di Tewkesbury in cui erano presenti altre migliaia di rievocatori provenienti da tutta Europa.
La partecipazione a questo evento, oltre a consolidare l’amicizia con altri gruppi esteri già conosciuti, ci ha permesso di vedere di persona come funziona l’organizzazione di un evento così grande e di portare a casa un ricco bagaglio di esperienze da cui attingere per poter migliorare il nostro modo di fare rievocazione.
Un altro risvolto positivo di questo evento è stato il consolidamento dei legami tra gli associati che hanno preso parte a quest’avventura, a dimostrazione che la rievocazione non è solo studio e applicazione ma è spontaneità dei rapporti umani e occasione di contatto tra culture, persone e lingue diverse.
Spero quindi che il gruppo rievocativo, con lo stesso entusiasmo dimostrato a Tewkesbury, si apra sempre di più alla partecipazione ad eventi internazionali per potersi confrontare con realtà diverse toccando con mano declinazioni diverse di una passione comune.

In attesa di festeggiare un altro grande traguardo che a breve compirà la nostra cara associazione, non mi resta che augurarvi un Buon Anno pieno di scherma, cultura ma soprattutto tanto divertimento.

Il Vostro Presidente

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